11/11/2025
Il Consiglio di Stato ha pubblicato la sentenza riguardo le piante officinali portata avanti dal 2022, ed ha rimesso la questione pregiudiziale alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea.
La sentenza deciderà se la L.242/2016 ed il DPR 309/1990 sono conformi al diritto Europeo, laddove vietano fiori, foglie, oli e resine con tenore di THC inferiore ai limiti di legge.
Il Consiglio di Stato ha esteso la questione anche all’art. 18 del Decreto Sicurezza.
Riportiamo integralmente il commento del ns. avvocato Giacomo Bulleri.
L’ordinanza del Consiglio di Stato rappresenta un momento fondamentale per il settore canapa in quanto ha analizzato tutte le criticità emerse nel settore dall’entrata in vigore della Legge 242/2016. In particolare ha ritenuto che l’attuale formazione della normativa italiana, sia della 242 come riformata dall’art. 18 del Decreto Sicurezza, sia della normativa sugli stupefacenti di cui al DPR 309/1990 presenti forti dubbi di compatibilità con il diritto europeo. Il che è quello che sosteniamo da anni, ossia che non si può applicare indiscriminatamente la normativa sugli stupefacenti a fiori, foglie, oli e resine di canapa a prescindere dal fatto che provengano da varietà certificate ed a prescindere dal rispetto dei limiti di THC di legge. Credo che il giudizio dinanzi alla Corte di Giustizia rappresenterà un momento fondamentale per tutta Europa per chiarire in maniera definitiva la piena legalità della pianta intera di canapa, senza distinzioni tra parti della pianta. Ed oltre a questo anche un’occasione per rivedere la normativa sugli stupefacenti che con riferimento alla cannabis sativa è oramai anacronistica
Siamo alla battaglia finale.


