Il settore della Canapa Industriale è al centro di un acceso dibattito tra le Regioni Italiane ed il Governo; in seguito all’introduzione dell’articolo 18 del Decreto Sicurezza, entrato in vigore il 12 Aprile 2025.
L’articolo 18 del Decreto Sicurezza vieta l’importazione, la lavorazione, la detenzione, la cessione, la distribuzione , il commercio, il trasporto,l’invio, la spedizione, la consegna, la vendita al pubblico ed il consumo di prodotti costituiti da infiorescenze di canapa, anche in forma semilavorata essiccata o truturata, o contenenti tali infiorescenze, compresi gli estratti, le resine e gli oli da esse derivati. Questa restrizione ha sollevato critiche da parte delle regioni, che vedono a rischio un settore che in Italia conta circa 3.000 aziende e 30.000 lavoratori, con un fatturato annuo di 500 milioni di euro, con il 90% destinato all’export.
L’INIZIATIVA DELL’ASSESSORE VENETO FEDERICO CANER
A guidare la protesta è l’assessore all’Agricoltura del Veneto, Federico Caner, che ha presieduto la commissione Politiche Agricole della Conferenza delle Regioni . Caner ha annunciato l’invio di una lettera al Ministro Lollobrigida, chiedendo la revisione dell’articolo 18 per permettere l’utilizzo delle infiorescenze di Canapa contenenti Cannabidiolo anche per usi diversi dal florovivaismo professionale.
In risposta alle critiche, il Dipartimento Politiche Antidroga della presidenza del Consiglio ha precisato che il Decreto Sicurezza non vieta la coltivazione della Canapa con basso contenuto di THC e non modifica quanto previsto dalla legge 242/2016 , che promuove la coltivazione e la filiera agroindustriale della canapa. Secondo il Dipartimento, l’articolo 18 ribadisce l’ambito di applicazione della legge per fermare la commercializzazione nei “cannabis shop” di infiorescenze e derivati acquistati per uso ricreativo, che insinuano la falsa idea di legalizzazione di una cannabis definita erroneamente “light”.