Fattore di incertezza sui imiti sul THC negli alimenti


Come segnalato, all’inizio del 2023 è entrata in vigore un nuovo regolamento europeo che specifica nuovi limiti per il THC negli alimenti, considerato un contaminante. Ora una lettera della DG SANA afferma che nel calcolo di questo limite per i contaminanti va incluso un fattore di incertezza del 50% che garantisca aldilà di ogni dubbio che effettivamente quel limite è stato superato. Pertanto al valore ottenuto dall’analisi di un campione dovrà essere sottratto il valore corrispondente all’incertezza.

Un esempio: consideriamo il limite europeo di 7,5 ppm di THC per l’olio di canapa. Poniamo il caso che un olio di semi di canapa venga analizzato più volte e restituisca un valore di 10 ppm di THC. Senza l’applicazione del fattore di incertezza questo olio non sarebbe commercializzabile, ma col calcolo del fattore di incertezza il risultato definitivo dell’analisi sarà 10-5=5ppm, di conseguenza il prodotto è commercializzabile.

 Anche nel caso che si usi un fattore standard più basso – il 25%, come normalmente fanno i laboratori accreditati – il lotto risulterebbe entro i limiti di legge, perché 10-2,5=7,5.