In Francia la Corte di Cassazione ha confermato la liceità della vendita del CBD


La Corte di Cassazione ha confermato la liceità della vendita del cannabidiolo, sostanza controversa perché derivata dalla cannabis.

La Corte di Cassazione si è pronunciata, mercoledì 23 giugno, sulla legalità della vendita di prodotti al CBD in Francia. Di fatto è autorizzata la vendita di tale sostanza, compresi i fiori con tracce residue di THC, purché sia stata legalmente prodotta in un altro Stato dell’Unione Europea. Otto giorni dopo una prima decisione nel caso della riapertura di un negozio a Digione (Côte-d’Or), la più alta Corte francese questa volta ha emesso una sentenza generale sulla commercializzazione del CBD.

1) Che cos’è il CBD?

CBD è l’abbreviazione di cannabidiolo, una  sostanza derivata dalla canapa della famiglia dei cannabinoidi, come il tetraidrocannabinolo (THC). Ma a differenza del THC, riconosciuto come sostanza psicotropa, il CBD non provoca “effetti psicotropi ed effetti nocivi sulla salute umana sulla base dei dati scientifici disponibili” come ha dichiaro il novembre 2020 la Corte di Giustizia dell’Unione Europea,. Non è quindi classificato come narcotico dalla giustizia europea.

2) È legale in Francia?

Non ancora, ma il governo francese non potrà più proibire la libera circolazione di estratti al CBD e di cannabis light, legalmente prodotti in altri Stati europei. Il governo dovrà comunque stabilire il limite accettabile di queste ‘tracce residue di THC’, perché la Corte di Cassazione non lo ha specificato. Nel frattempo è allo studio un nuovo regolamento per la canapa industriale che nelle intenzioni del Governo francese dovrebbe legalizzare l’uso di qualsiasi parte della pianta, ma non la vendita di fiori essiccati.

 

Riportiamo anche un articolo pubblicato da franceinfo il 23 giugno 2021